venerdì 25 ottobre 2013

Wendina - L'indomita panterina - Terza puntata




Wendy cresceva in bellezza ed era davvero un bell’esemplare di felino.
Dalla madre siamese aveva ereditato la testa triangolare ed il corpo allungato ed affusolato, il manto invece era di un bellissimo nero lucido, con il pelo corto e fine simile al raso, e sul visetto brillavano, come due stelle in una notte buia, due magnifici occhi color giada.
Era una vera piccola pantera domestica.
Da subito mostrò una personalità forte e misteriosa, era giocherellona quando lo decideva lei, perché non si abbandonava ai giochi “con chiunque”, ma solo con chi preferiva lei.
Ovviamente le sue predilette erano Milly, sua mamma adottiva, e Natalia, che l’aveva prescelta.
Con me aveva un atteggiamento di condiscendenza, ero quella che le riempiva le ciotole di cibo ed acqua, che le puliva subito la lettiera, e per questo mi ero meritata il suo rispetto, ma con me non si abbandonava alle coccole.
Se poi c’erano visite lei si appartava o addirittura si nascondeva e, non vista, fissava gli intrusi con i suoi magnetici occhi.
Natalia avrebbe voluto mostrarla ai compagnetti che a volte venivano a trovarla ma Wendy si rifiutava categoricamente, e mia figlia, rispettosa della sua personalità, a malincuore si rassegnava, limitandosi a descriverne la bellezza e le imprese recenti.
Quando raccontavamo ad amici e parenti la storia di Sheila e la successiva adozione di Wendy, alla richiesta del perché avessimo scelto di tenere proprio lei, era Natalia a rispondere –“Perché quando li prendevo in mano Wendy era l’unica a non miagolare, è stata lei a scegliermi.”- Era proprio vero, in considerazione del fatto che Wendy aveva una personalità sfuggente e non facilmente comunicativa,era significativo il fatto che “da subito” lei avesse concesso a Natalia un contatto privilegiato. Da subito si era fatta prendere in mano da Natalia senza lamentarsi e abbandonandosi alle sue carezze.Si era instaurato tra loro un legame fortissimo che dopo tanti anni persiste ancora.
A volte i nostri ospiti restavano leggermente perplessi per il colore del manto della nostra gattina, un gatto nero…ma non porta male?Per tutta risposta decidemmo di stabilire che un gatto nero in casa non solo non portava male, ma anzi portava fortuna.Divenne un vero e proprio assioma subito assimilato dagli amici che venivano a casa nostra.

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