venerdì 11 ottobre 2013

Interviste famose - Catena Fiorello: donna sicula doc!




Eccomi con una nuova intervista, il personaggio di oggi è, come specificato nel titolo, una donna sicula, potevo scrivere semplicemente "sicula doc", ma ho voluto appositamente rafforzare la definizione, anteponendo il genere all'aggettivo già al femminile.
E' una donna vera, sincera, appassionata, e la sua grinta è permeata da una inaspettata, dolce femminilità.
Il suo cognome non ha bisogno di presentazioni, eppure lei è riuscita a ritagliarsi autonomamente uno spazio suo, come donna e come scrittrice, evitando le scorciatoie, rifuggendo dai circoli ben introdotti, percorrendo un suo cammino il cui indicatore di rotta è l'onestà.
Personalmente l'ho scoperta leggendo il suo ultimo libro "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", magicamente attratta dall'aroma fragrante del pane a cui rimandava il titolo del libro.
E mi si è aperto un mondo, il meraviglioso mondo di Catena, in cui mi sono per molti versi riconosciuta, a parte la profonda, genetica  sicilianità che per nascita e convinzione condiviamo.
Lei è una veramente impegnata, ho dovuto inseguirla non poco per ottenere l'intervista, eppure, nonostante ciò, riesce a trovare il tempo per tutti, per gli amici del "condominio" su facebook, per i tanti fan che le scrivono, per preparare i suoi succulenti piatti, per viaggiare e per vivere degnamente il suo privato.
Ecco a voi l'intervista..buona lettura!


                       
         

  1. Nel tuo ultimo libro "Dacci oggi il nostro pane quotidiano" parli della tua famiglia, una famiglia come tante, scrivi, ma in effetti una famiglia speciale, come avrà modo di scoprire il lettore man mano che andrà avanti con la lettura. Quando hai avuto la consapevolezza di appartenere ad una famiglia che poggiava la sua esistenza e resistenza su dei valori come la dignità e la speranza?

La consapevolezza è arrivata verso l’adolescenza. E’ a quell’età che cominciamo a comprendere ciò che accade in famiglia, ed è stato intorno ai 12/13 anni che ho capito che a casa mia tutto quello che di bello e importante arrivava era solo grazie ai sacrifici immensi dei miei genitori. Da adulta invece, grazie all’esperienza e alla maturità, ho compreso anche il loro immenso lavoro e le fatiche per portare avanti con onestà e dignità il loro progetto d’amore; rinunce che poi, hanno affrontato tante famiglie e non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Infatti, questo libro, è un modo per parlare e ringraziare i genitori in generale che, negli anni della mia giovinezza, e purtroppo anche quelli di questa generazione, hanno affrontato e affrontano a testa alta le enormi difficoltà del quotidiano. La crisi economica del nostro tempo, ad esempio, ha obbligato a fare i conti con tutto, e questo è drammatico.

  1. Personalmente ti ho "scoperta" ed apprezzata grazie al libro sopra citato, sapevo che lavoravi da tempo, come autrice, nell'ambito dello spettacolo, mi era giunta l'eco di alcuni libri da te pubblicati, ma non ero andata oltre. Apprezzavo i tuoi famosi fratelli come artisti e come persone, conoscerti come scrittrice attraverso la lettura del tuo ultimo libro, e come donna attraverso il tuo "condominio" virtuale mi ha confermato che dietro al cognome Fiorello c'è la certezza della simpatia e della genialità! Il tuo cognome ti è stato di aiuto o piuttosto agli inizi ti sei sentita "schiacciata" dal confronto con i tuoi fratelli?

Sapevo già, affrontando un lavoro “pubblico” come quello di scrittrice, che sarei andata incontro anche (ma non solo) a critiche o illazioni; ma questo fa parte del gioco. D’altronde, negherei l’evidenza se dicessi che “Fiorello” è un cognome sconosciuto.

Ma lascio ai lettori e alla gente in generale che mi conosce in varie occasioni, come ad esempio durante le presentazioni che faccio in giro per l’Italia, la possibilità di farsi un’idea di me come persona. Confida nell’onestà intellettuale che cerca di evitare il pregiudizio solo perché hai un certo cognome, e vado avanti per la mia strada.

  1. Ritieni che se non avessi conosciuto il sapore amaro del sacrificio e della rinuncia non avresti trovato la tenacia e l'entusiasmo che ti hanno fatto diventare una scrittrice di successo?

Affermo sempre che, lo “stato di necessità permanente” in cui sono cresciuta ci aiutati ad essere determinati e tenaci. Quando devi per forza di cose conquistarti il tuo “pezzo di pane quotidiano” non hai molte alternative, e conti solo tu te stesso; questo abbiamo fatto noi, avendo sempre presente che l’onestà era il punto di partenza principale con cui fare i conti.




  1. Che differenza c'è tra la Catena bambina che faceva i compiti sul tavolo della cucina, annusando gli odori che sprigionavano i cibi cotti da sua madre, e la Catena di oggi, autrice e scrittrice affermata?

Sembrerà una risposta banale, ma nessuna. Siamo e ci manteniamo sempre della stessa natura con cui venuti al mondo; credo sia un destino comune a tutte le persone. Magari cambiano le cose superficiali, il modo di vestire, o un gusto nel mangiare, ma l’essenza, quella fondamentale, come possiamo cambiarla? Non è successo a me, ma credo (e non voglio pontificare sulle vite altrui) che anche gli altri membri della mia famiglia si siano mantenuti così com’erano in quel di Augusta, quando si viveva felicemente in quel piccolo ma accogliente appartamento di via Orso Mario Corbino, al 27 (poi, 31).

5. Come è cambiato l'atteggiamento nei tuoi confronti delle persone del tuo paese di origine? Hai mantenuto le amicizie di quando eri una ragazzina come tante?
  • Le stesse amicizie che frequentavo quando ero ragazza, sono le stesse con cui ho rapporti ogg; certo, impossibile frequentarsi con la stessa assiduità con cui lo facevamo prima, ma se mi chiedi chi sono le tue migliori amiche continuerò a rispondere: Carmen Fruciano, Daniela Turchio, Cristina Busacca e Rosalba Strano. Quelle eravamo, e quelle siamo rimaste: un gruppo indissolubile e sincero nel sentimento e so con certezza che, se avessi bisogno in un momento difficile, loro, come già hanno fatto in passato, correrebbero da me, e lo stesso farei io per loro.



6.     Quando è stata l'ultima volta che hai pianto, e perchè?

Ho pianto per qualcosa di troppo personale, doloroso e dunque, proprio per questo motivo non posso parlarne in un’intervista. Lasciamo anche qualcosa di intimo e privato. Già con i Social, la nostra vita (solo e sempre con la nostra volontà, e non è colpa di nessun altro) è sempre sotto un faro, e diamo in pasto a tutti, qualche volta sbagliando, informazioni che dovremmo tenere per noi – ma questa è l’era dell’esibizionismo -, però facciamo un esame di coscienza, io per prima, e domandiamoci: ma davvero tutto quello che scrivo e pubblico su FB, Twittwer o altro, è importante che venga conosciuto? Ultimamente mi sto facendo molte domande, e credo che prima o poi, smetterò di raccontarmi come faccio, a volte la buona volontà d’esser sinceri con tutti, non paga, e si viene travisati.

7. Che cos'è per Catena Fiorello la felicità?

Essere felici di quello che abbiamo, anche se poco. I miei facevano così, e, infatti, sono stati molto felici. Io, e molti di noi, non sempre possediamo questa saggezza, e ci tormentiamo. Bisognerebbe ascoltare di più Papa Francesco.


8. In tutti voi Fiorello la sicilianità è una componente forte, essenziale, del vostro vissuto quotidiano, eppure avete lasciato tutti la Sicilia, anche tua madre e tua sorella Anna vivono a Roma. Ha prevalso la "colla" affettiva che vi legava, sulla necessità di restare ancorati alla propria terra?

Credo che noi siciliani abbiamo un codice genetico modificato! Scherzi a parte, non si può mai prescindere dalla terra in cui sei nato e che ti appartiene “cromosomicamente”. E’ una necessità, e a seguire un onore. La mia terra ha dato tanti buoni frutti.

9) So che hai sciolto più di una promessa di matrimonio, quasi davanti all'altare; qual è il motivo, il riferimento forte e costante a papà Nicola oppure al fratello maggiore, Rosario?

Come per la risposta di prima, il privato lasciamolo in quella sfera, perché ciò che siamo nell’intimità va preservato e nei limiti che possiamo, anche tutelato con amore.




10) Se dovessi definirti sotto forma di un piatto, rigorosamente siciliano, ovviamente, che piatto saresti?

Una caponata, sai perché? Perché sono un misto di tante cose, ho bisogno di essere cucinata per ore, ma il risultato che viene fuori è buono e dal sapore sincero non è mai lo stesso cucinato il giorno prima!

  • Catena,  non casualmente la caponata è una delle pietanze da me preferite! Grazie!

                          

3 commenti:

  1. bravissima Lori domande intelligenti e risposte al pari...continua così mi raccomando...

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  2. accippicchia che bella intervista....a me piace molto Catena complimenti Lori...

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