mercoledì 29 agosto 2012

Racconti brevi. "Il fischiatore burlesque"

 

Care amiche..ed anche amici, stavolta mi diletterò a scrivere brevi racconti, slegati l'uno dall'altro, senza un filo logico, alcuni strampalati, altri riflessivi, altri ancora satirici...Su..seguitemi leggendo il primo..
PS: I macarons di cui è golosa la protagonista sono un gentile omaggio a Marzia!









Sono seduta o per meglio dire contorta, sulla sedia thonet, con una gamba sotto al sedere, una spalla più sollevata su cui sta quasi appoggiato l'orecchio, e con il braccio controlaterale sollevato in alto.
La mano del braccio in estensione tiene delicatamente, tra indice e pollice, un macaron, perfetto nella sua circonferenza, leggero nella consistenza e meravigliosamente colorato!
Faccio roteare teatralmente in aria il braccio prima di piegarlo ed offrire il delizioso pasticcino alle mie labbra avide di dolcezza.
Socchiudo deliziata gli occhi e premo con la lingua il pasticcino contro il palato, assaporandone l'umida crosticina che subito rilascia la delicata, ariosa dolcezza del ripieno!!!





 
 
 
 

Ho letto da qualche parte che i macarons erano i dolci preferiti da Maria Antonietta, anche se la loro origine si deve a chef italiani portati da Caterina de' Medici a Parigi, in occasione di non ricordo più quale evento..forse un matrimonio di teste coronate o cose così!!!
Oggi sono tornati in auge..sono considerati dolcetti raffinati per palati sopraffini!!!
Davanti a me c'è un vassoio variopinto che piano piano si va svuotando, tra un mugugno di piacere e l'altro!
La mia vita attualmente è uno schifo..altro che vassoio di macarons..avrei bisogno di una valanga di dolcezza per compensare l'amarezza che da troppo tempo alberga nel mio cuore.
Il bastardo (il mio quasi ex marito..) mi ha mollata un anno fa senza fare un plissè, danzando via insieme ad un'altra donna, mentre io arrancavo come un àlbatro sulla banchina..stridendo..scusate, urlando la mia disperazione!





Sapevo che da tempo aveva una relazione con un'altra donna..per un pò tenni duro..ma poi non riuscivo più nei sorrisi forzati, nell'ostentazione di una tranquillità che non provavo...le scuse si moltiplicavano senza un briciolo di prudenza o di rispetto per la mia intelligenza!
Le cene fuori con i colleghi o i compagni del liceo, che si concludevano a notte inoltrata, e quando io, dopo essere rimasta sveglia ad aspettarlo nel tormento, provavo un approccio, mi vedevo rifiutata con risposte stizzite "Ma scherzi? Domani mattina devo alzarmi presto!" oppure "Sono distrutto, e Lui(avete presente "Io e lui" di Moravia????) lo è più di me!".
I  meeting aziendali fuori città che si condensavano, guarda caso, nei fine settimana, lasciandomi sola a sfogare rabbia e frustrazione facendo fuori interi barattoli di Nutella o vassoi di pasticcini!
Conseguentemente il suo tradimento ed il suo abbandono emotivo instillarono in me, goccia dopo goccia l'amaro del fiele, e la dolcezza dei pasticcini vari che ingurgitavo, come contraltare, scompensarono i miei canoni estetici.







Sto per accogliere il decimo, forse, macaron, e sento un fischiettare allegro..sembra vicino..Fulvio..no, mio figlio è uscito con gli amici..
Davanti a me c'è l'ampia finestra scorrevole aperta a metà per consentire alla brezza serale di concedermi un pò di frescura dopo l'afa pomeridiana..
Scorgo le familiari luci delle villette alle pendici della montagna, socchiudo gli occhi per assaporare il delizioso pasticcino e il fischiettare scanzonato si ripete..
Apro gli occhi e quello che vedo mi manda quasi di traverso il bolo dolciastro che la lingua ha spinto verso l'esofago...proprio dietro la finestra, sospeso in aria, anzi..disteso in aria..qualcosa che somiglia ad un folletto fischietta guardandomi.







Ingoio rumorosamente e, con gli occhi spalancati ed il cuore che batte all'impazzata urlo "Ahahahahah". Mi alzo di scatto scaraventando la sedia per terra, scappo fuori dalla cucina, chiudo sbattendo la porta e mi ci appoggio contro!
Mi tremano le mani, no, tremo convulsamente tutta..sto impazzendo...Dio mio..quello stronzo si diverte con quell'altra e io ci sto impazzendo!!
NON può essere vero quello che ho visto..certo che no..i folletti esistono solo nelle favole..e in quelle più sceme anche!! Mi passo la mano sulla fronte sudata..tutti quei dolci mi stanno facendo venire la nausea..Batto il palmo della mano sulla fronte, ma certo..tutti quei dolci..avrò la glicemia alle stelle..e mi sono venute le allucinazioni!!
Inspirando profondamente apro la porta e rientro in cucina, con gli occhi bassi, quindi li alzo di scatto  verso la finestra...niente..non c'è nessun folletto fischiettante!
Sorrido, verso l'acqua fresca nel bicchiere e la bevo avidamente, sospirando, dopo, di sollievo.
"Vecchia mia, niente più macarons, niente più sfoglie di cioccolato, niente più tiramisu, tu da questo momento ti convertirai  in maniera integralista al salato!"






Mi spoglio e mi affido alle braccia ristoratrici di Morfeo... faccio un sogno lunghissimo e strano..sembra la sceneggiatura di un film.
Sono in una stanza immensa..non riesco a riconoscerla, non somiglia a nessuna delle stanze delle case da me abitate o conosciute..davanti a me ci sono mia madre, mio figlio, altre persone indefinite e tutti sono rivolti verso un'ampia finestra, simile alla mia.
Ad un tratto sento fischiettare, lo stesso identico fischiettio che avevo udito da sveglia..guardo Fulvio per cercare di capire se è lui e sono pronta a redaguirlo, ma noto, con orrore, che mio figlio non ha le labbra!
 Si mette le mani in tasca e solleva e abbassa ritmicamente le spalle al suono del fischiettio come se la cosa lo diverta..io provo ad urlare ma non ho voce, la mia bocca è spalancata ma non emette suono.
Mia madre si avvicina con aria preoccupata e indicandomi fuori dalla finestra  dice: "E' lui quello che fischietta..tuo figlio vorrebbe ma  ha perso le labbra.."
Lentamente mi volto verso la finestra e nel sogno, mi ritrovo a pensare "E' solo un sogno, non ti spaventare, adesso ti svegli ed è tutto sparito", ma il sogno si è impossessato di me costringendomi a camminare verso la finestra aperta..la sagoma del folletto si fa più nitida..ecco ora vedo le sue labbra strette che emettono il suono..metto a fuoco..voglio vedere il suo viso..
Urlo sbarrando gli occhi..quell'essere che mi fa tanta paura ha il Mio viso..sento in sottofondo la voce ridente di mia madre che dice "Sei tu...Arianna.. sei tu che fischi!" 





Mi sveglio gridando,  siedo di scatto sul letto..davanti a me c'è Fulvio spaventato..quanto ho dormito?
"Mamma..hai avuto in incubo? Sono appena rientrato e appena ho acceso la luce sono saltato per aria dalla paura col tuo urlo!"
Tremando gli chiedo "Che ore sono?" Fulvio risponde uscendo dalla mia camera "Sono le tre del mattino..mamma tu sei fuori..come se non bastasse adesso hai anche gli incubi la notte! Ma quando la smetterai di rovinare la vita a te e a me?"
Ritorna sui suoi passi..si vede che la cosa gli brucia, povero ragazzo, grida lui adesso:"Basta mamma, ti devi rassegnare..papà se n'è andato, e se continui così me ne vado anch'io! Vado dai nonni! Ma guardati come sei ridotta..grassa come una vacca..i capelli in disordine e  crespi, sempre sciatta..sempre acida..sempre a mangiare schifezze e trangugiare roba gasata...Ti sembra che  soffri tu sola? Che credi..ci pensi mai a come mi sento io? Ho perso un padre e sto perdendo pure una madre..Basta..mi avete rottoooo!!!"
Corre a chiudersi in camera sua sbattendo la porta..mi alzo e corro a piedi nudi in cucina.
Accendo la luce , spalanco la finestra e sussurro.."Fatti vedere se ci sei..cosa volevi dirmi..mostriciattolo?"
 Rivado con la mente al riff fischiettato dal folletto..solo ora mi accorgo che è  il ritornello della mia canzone preferita da ragazza..prima del matrimonio..prima dell'amore e prima dell'abbandono.
Quando ero piena di sogni e correvo incontro alla vita con le braccia e il cuore spalancati.
Dov'è andata a finire quella ragazza dagli occhi sognanti e i sorrisi spontanei?






Mi guardo allo specchio..gli occhi spenti indugiano sul mio fisico..non c'è più niente della ragazza flessuosa che si ammirava allo specchio.. le pieghe amare ai lati della bocca..i capelli scoloriti e crespi, la figura appesantita, piego un braccio a mò di Popeye..mi tocco il bicipite e rido...
Inizio piano a canticchiare il motivetto, mi spazzolo i capelli, torno in cucina  cantando più forte e camminando a passo di danza, apro il coperchio della pattumiera che accoglie nelle fauci spalancate i macarons rimasti, e tutti i vari prodotti dolciari industriali, scapsulo le bibite e ne verso il contenuto nell'acquaio, vado in bagno, cerco tra i vasetti delle creme, alcuni ancora intonsi, e mi spalmo sul viso una maschera rigenerante all'aloe e ribes, riempio la vasca di acqua tiepida e vi spargo sali profumati, entro  godendomi una sensazione di nuova piacevolezza...Il vapore appanna il grande specchio di fronte la vasca..mi sembra di scorgervi una piccola sagoma..sorrido chiudendo gli occhi..grazie folletto..bentornata Arianna!