venerdì 10 febbraio 2012

Tinta o non tinta..that is the question!!!



Farsi la tinta ai capelli, quando i fili d'argento cominciano a essere tanti, o non farla?
Ecco il dilemma di oggi, spunto per riflessioni, considerazioni, decisioni e conclusioni!!



L'usanza, per le donne, di tingersi i capelli, si può accertare già qualche millennio fa; le matrone dell'antica Roma, ad esempio, usavano tingersi i capelli con la cenere del focolare, e in un secondo tempo usarono la tintura di henna importata dall'Egitto(dove da secoli le egiziane lo usavano per tingersi i capelli).





L'henna, oggi conosciuta con il nome francese hennè, è una pianta che cresce nei climi caldi e secchi come in Egitto, e le sue foglie, contenenti una sostanza colorante rossa(lawsone) venivano usate in passato per la preparazione di cosmetici e tinture per capelli.
Alla fine del 1800 era usanza in Egitto, Turchia, Medio oriente e nord Africa, per gli abitanti di tali paesi, recarsi nei bagni pubblici, detti hammam.
Uomini e donne vi si recavano in giorni diversi, vi andavano per purificarsi, per occuparsi dell'igiene personale ed anche, le donne, per farsi degli impacchi ai capelli di una poltiglia verdastra, l'Hennè, appunto.
Gli uomini con l'hennè facevano impacchi ai baffi ed alla barba.




Gli artisti occidentali che si recavano per curiosità negli hammam, potevano vedere uomini che sfoggiavano barba e baffi nerissimi.
Nei giorni dedicati alle donne, vedevano uscire donne con lunghi e scintillanti capelli.
Questi luoghi, soprattutto quando vi si recavano le donne, erano sinonimo di pigrizia e sensuale abbandono, ed esercitarono una vera fascinazione sugli occidentali, in quanto gelosi custodi di una femminilità misteriosa ed intrigante, proprio perchè inaccessibile.
Al ritorno dai loro viaggi esotici alcuni pittori rappresentarono scene di donne dentro gli hammam, svestite,languidamente placide, accoglienti.
Si viene a creare così il filone dei pittori orientalisti, dove faranno capolino anche grandi nomi della pittura, come Ingres(che non era mai andato in Oriente) .




O come Delacroix, che andò in Marocco e rimase affascinato dall'intensità della luce e dai colori del paese, trasportando le sensazioni sulla tela.




Grazie all'espansione coloniale l'hennè cominciò ad essere esportato in Europa insieme al the e ad altri beni esotici.
Nel 1920 e '30 l'hennè e alcuni miscugli con sostanze chimiche dominarono il mercato delle tinte per capelli.
Si vendeva persino l'hennè bianco che era ovviamente tutt'altro che hennè, e serviva a dare come risultato il biondo platino della divina Jean Harlow.





Lucille Ball tingeva i suoi capelli di rosso procurandosi l'hennè puro.





L'hennè continua ad essere la tintura preferita nel Nord Africa e in Oriente, dove viene preferito alle tinture artificiali, in quanto è espressione della loro eredità culturale ed anche perchè rende i capelli sani e brillanti.
Le tinture chimiche usate dai nostri parrucchieri sono resistenti, si fissano ai capelli, ma sono anche dannose.
Le sostanze dannose contenute nelle tinture per capelli sono l'ammoniaca, i metalli aggiunti, i conservanti, la para-fenilendiammina(PPD) che è un potente allergene da contatto e può scatenare nei soggetti predisposti delle crisi allergiche anche gravi.
La fabbricazione delle tinture per capelli è regolamentata dalla legislazione sanitaria e la PPD non può superare il 6% del prodotto.





La tinta permanente penetra non solo nel capello ma anche nel bulbo pilifero.
I capelli sottoposti periodicamente a tinture chimiche tendono ad indebolirsi e a cadere.
A questo punto è fin troppo chiaro che tingersi non è una cosa che fa bene ai nostri capelli e alla nostra salute.
Quali alternative allora?
Opzione uno: non tingersi e tenersi allegramente i capelli grigi;
opzione due: tingersi con l'hennè, facendo attenzione perchè in commercio ci sono prodotti spacciati per hennè ma di hennè hanno ben poco;
opzione tre: rivolgersi a tinte più leggere, es. shampoo colorante, che ha una concentrazione minore di sostanze tossiche, non penetra nel fusto del capello, ma dura molto meno;
opzione quattro: usare i prodotti della "Sanotint light" che non contengono PPD, ammoniaca, metalli aggiunti, formaldeide e michel, ma solo sostanze naturali(si trovano in erboristeria e costano poco).
Da giovani le tinture ai capelli si fanno per cambiare look, per seguire la moda del momento o emulare la celebrità o diva più ammirata.
Comunque si fa per sfizio, per follia, per divertimento, per tutto tranne che per coprire le..magagne dell'età...data la GIOVANE ETA'!!
Quando le decine d'anni di vita vissuta cominciano ad essere tante da entrare negli "anta"e superarli , le tinture si fanno per coprire i capelli bianchi che pullulano sempre più tra quelli colorati riducendone drasticamente la percentuale!
E' pur vero che ci sono persone sfigate che vedono comparire i capelli bianchi già a vent'anni, altre più fortunate che arrivano ai 50 senza un capello bianco.







E qui, amiche mie, sul capello bianco scoppia la diatriba uomo-donna: se ad avere i capelli grigi è l'uomo, viene definito "brizzolato" e "affascinante".
Se quella ingrigita è la donna viene sentenziata "sciatta" e "vecchia".
Una volta ho sentito un giovane affermare esattamente questo concetto, e meno male che non avevo una padella a portata di mano perchè la tentazione di dargliela sulla faccia sarebbe stata grande!!!
Dietro suggerimento della mia amica Teresa(caschetto bianco su viso fresco) ho letto alcune recensioni sul libro "Io non mi tingo" della scrittrice Anne Kramer.
Dopo un weekend con le amiche e la figlia, Anne si rivede in una foto dove lei è tra la figlia bionda e un'amica indiana grigia. Il suo nero corvino, fresco di parrucchiere, tra il biondo luminoso della figlia ed il grigio pacato dell'amica, le appare fintissimo; piuttosto che ringiovanirla le dava un'aria finta, innaturale.






Tale rivelazione cambia in un attimo l'immagine che Anne ha di se!
Decide di smettere di tingersi, come si smette di fumare.
Decide di voltare pagina e abbracciare un nuovo stile di vita, all'insegna dell'autenticità.
Si ritrova a sfidare luoghi comuni creati ad arte dal mercato.
Quanto può essere seducente una donna con i capelli grigi?
Suo marito l'avrebbe amata anche se grigia?
Anne sapeva che c'era un solo modo per trovare le risposte: mettersi in gioco.
Era pronta a sfidare non solo se stessa, ma anche i dettami della moda.
Era pronta ad infrangere le regole di una società che nega alle donne la libertà di invecchiare apertamente.
Organizza discussioni, sondaggi, statistiche, risponde agli annunci per cuori solitari in versione tinta ed in versione naturale...e i risultati non saranno così scontati!
Per Anne smetterla di tingersi i capelli è stata un'affermazione di sè, una liberazione, una crescita interiore.






Sull'onda della scelta fatta dalla scrittrice, riflettiamo...
Optare e perseverare nella tintura significa non essere se stesse? Essere schiave dei luoghi comuni? Essere insicure? Essere frivole? Voler essere seduttive a tutti i costi? Non arrendersi al tempo che passa?
Optare per il grigio o bianco nature significa essere sagge? Essere pienamente se stesse? Essere sicure di se stesse? Essere al di sopra dei dettami giovanilistici della società? Avere più"spessore"?
Ho chiesto un duplice parere, sulla donna tinta e su quella non tinta, ad un uomo, quello che avevo a portata di mano: mio marito.
Lui non mi dà mai risposte banali, ed anche questa volta non mi ha deluso.
Domanda: "Cosa pensi della donna che non si tinge i capelli e se li lascia grigi?"
Risposta: "La prima impressione è che rinunzi a barare, non si voglia mascherare. E' una persona che ha scelto una forma più aperta di interagire con gli altri, non ha bisogno di nascondersi. Si vuole mostrare per com'è, senza artefatti."
Domanda: "E di quella che, come me, si tinge i capelli?"
Risposta: "E' una donna che tiene a essere sempre ben curata, sente l'esigenza di mostrarsi gradevole nell'aspetto, la cura esteriore è in armonia con il suo io interiore, sceglie di volersi bene anche curando esteticamente il suo aspetto."

Indubbiamente l'immagine che diamo di noi agli altri è come un biglietto da visita..sta a noi scegliere come..impostarlo e decorarlo!
E' importante poi che dietro l'immagine, il biglietto da visita, ci sia un mondo con pensieri, sentimenti, emozioni ed altro.
Riguardo alla cura dell'immagine vorrei fare un parallelo con il lavoro della mia amica Marzia(una delle poche cinquantenni a cui sta d'incanto il capello lungo corvino!!)ovvero, lei fa la patina su tutto...e rinnova vecchi mobili sciupandoli ad arte col risultato di farli unici!!
Ecco, anche chi si dà esteticamente la "patina" tende a riproporre in versione aggiornata ed unica il "suo" vissuto sulla "sua" persona!





Una vera e propria arte di recupero su noi stesse! E deve essere misurata, perchè se si esagera, come per i mobili lavorati male, si ottiene uno sgradevole effetto artificiale che non ringiovanisce affatto.
Esattamente come il finto corvino della scrittrice.
Dopo gli "anta" bisogna indirizzarsi verso tonalità più luminose, farsi fare meches, riflessi, che diano luce ad una carnagione non più radiosa come quando si era giovani!

C'è un abisso tra noi cinquantenni di oggi e quelle di cinquant'anni fa(scusate il gioco di parole!)
Le cinquantenni di allora avevano "deposto le armi" facendo prosperare sui loro corpi chili in più, flaccidità, rughe, capelli bianchi.
Avevano issato bandiera bianca con su scritto "Addio gioventù-Addio sogni".
Noi cinquantenni di oggi siamo ancora gradevoli, giovani, andiamo in palestra,frequentiamo i centri estetici,abbiamo ancora dei piccoli cassetti con dentro piccoli sogni..
E soprattutto abbiamo ancora dentro di noi un mondo in divenire e una testa piena di idee..indifferentemente se grigia o colorata...





12 commenti:

  1. Cara Lorena,ti ringrazio,hai scritto un articolo ben dettagliato,hai spiegato tutto benissimo,
    il mio consiglio? Ognuna di noi faccia quello che vuole con i suoi capelli....evviva la libertà!!!!
    Un abbraccio,
    Teresa B.

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  2. Lorena....ma tu..dovevi fare la giornalista...sei bravissima...quanto alla tinta , penso come Teresa che ognuno deve fare ciò che la fa sentire meglio, e più a suo agio con se stessa, comunque è una vera schiavitù e a me spesso viene voglia di non farla più..ma ciò comporterebbe tagliarsi i capelli a zero...ma mai dire mai e certo non mi tingerò per sempre.....un bacio Anna

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  3. Grazie Teresa, esatto evviva la libertà di scegliere! Un bacio.

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  4. Grazie Anna..mi hai fatto un bellissimo complimento perchè quand'ero ragazzina fare la giornalista era uno dei miei sogni!!! Anch'io mi sono stufata di fare la tinta ogni mese..chissà che così come ho smesso di fumare....Ti abbraccio Annina.

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  5. si è vero che i tuoi articoli hanno tagli giornalistici...secondo me però se posso farti una critica che spero costruttiva per te... a parte noi che ti amiamo e vogliamo condividere tutto con te se vuoi che più persone ti seguano, devi essere più stringata, lo so che non è facile anche io sono prolissa, però devi pensare che la caduta dell' attenzione fa cambiare canale e non permette di seguire fino in fondo le pur belle cose che scrivi...venendo a fagiulo...io ammiro Teresa per la sua spontaneità e la sua voglia di essere se stessa,, io non mi ci vedrei...ma lei sta benissimo così..mio padre era di quelli che era bianco a vent'anni.. mia madre ne ha pochi come me anche adesso.. ma ormai io li tingo da sempre..perchè mi sento mora dentro...anche se sono nata bionda...ci fu un periodo dieci anni fa in cui pensai che il nero che indossavo da quando di anni ne avevo 28...non mi stesse più bene e invece dopo un pò capii che era la mia faccia che cambiava non il colore... eppure tu lo sai perchè te l' ho sempre detto.. io sono... anzi diciamo mi sento più bella oggi di allora...! quindi libertà per tutti ...come è ovvio che sia...

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  6. Grazie per il consiglio Marzia..eppure ti assicuro..io taglio e taglio, perchè vorrei scrivere molto di più, però mi rendo conto che rischio di fare cadere l'attenzione! Si, libertà sempre e tanti piccoli sogni nel cassetto!! Baci.

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  7. giusto e libertà anche di scrivere per se stessi e se agli altri non piace passsiensaaa ahahhahah

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  8. ma dico io... Dio le fa e poi le accoppia... ma ti pareva che non trovavo questi due angioletti dietro una colonna a parlottare fitto fitto...!!!

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  9. Io purtroppo faccio parte delle sfigate, ovvero primi capelli bianchi: anni 19, difetto di famiglia...
    E' una vera e propria schiavitù ma non tutte si chiamano Anne Kreamer, e rimango convinta che esiste sempre la scelta di essere schiavi di qualcosa...
    Un altro aspetto da considerare è che il capello bianco senza tinta è poco disciplinato, ispido e opaco...Quindi, sebbene io abbia più di una volta pensato di non tingermi più, rimarrei cmq schiava di keratine varie...
    Conosco tuttavia donne molto belle che hanno quello splendido aspetto bianco che le rende cosi' chic, ma ahimè, che delusione scoprire che per rendere quella stupenda chioma più morbida e lucente fanno a loro volta una tinta "in tinta"...
    Attenzione pero': si puo' essere schiavi anche della convinzione di essere anticonformisti a tutti i costi!!!
    Percio' libertà di essere schiavi mi sembra l'unica via da percorrere...
    Baci

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  10. eh sì..hai proprio lo scrivere di una giornalista..concordo anch'io,che NON ho il dono della sintesi,con il consiglio di marzia..forse basterebbe tu fossi un po'più succinta sui tratti storici..per me,carente nzionisticamente da questo punto di vista,è cmq piacevissimo leggerti..!!tinta o non tinta..l'essenza sta nel sentrsi bene con se stessi e con gli altri..tutto il resto non conta..tuo marito è stato esaustivo e pertinente..IN SINTESI..brava loren..!! eu

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  11. Ho deciso al improvviso, , quasi per protesta, capelli sono grigi, molto corti, taglio perfetto, ho anche cambiato look ....completamente ( certi vestiti colore giallo e beige ho regalati, ultimamente uso rosetto e leggero make-up) Mi sento benissimo, sono diventata un' altra .
    Direi libera, quasi arogante...:-) specialmente quando incontro qualche conoscente con la " crescita pietosa " .
    Sento " invidia" perche ho osato, e loro( ancora) no?

    Non e' difficile, provate, tanto se non vi piacera' siete sempre in tempo di tornare sui vecchi passi. Io pero' non conosco nessuna che ha cambiato idea( colore).

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