domenica 29 aprile 2012

Quando l'amore fugge via - quindicesima puntata

Questo è un racconto di fantasia, ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.








Fabiana iniziò il suo percorso, nuovo e difficile, di donna ufficialmente sola, con la forza che le veniva dall'amore per il suo bambino, e con la dignità di chi sa di essere dalla parte della ragione.
Era consapevole che l'entourage familiare di Sergio avrebbe cercato in tutti i modi di danneggiarla fisicamente e moralmente, ed era determinata a non cedere nè vacillare sotto i loro colpi.
Appena si sparse la voce che lei e Sergio si erano separati, caddero silenzi e veli ed amici e conoscenti di Fabiana le fecero rivelazioni che, mentre ancora c'era una parvenza del matrimonio, prudentemente avevano taciuto.






Alcuni lo avevano visto in giro con l'amante, altri al ristorante, altri in locali a ballare, alcune amiche, forse nel tentativo di consolarla in qualche modo, dicevano che la signora con cui il marito la tradiva, si frequentava  contemporaneamente con altri uomini!









Tale informazione non la stupiva più di tanto perchè Fabiana conosceva bene i trascorsi di questa persona, durante il suo precedente matrimonio tradiva con disinvoltura il marito, cosa su cui, allora, Sergio, ironizzava, definendo colei per cui in futuro avrebbe lasciato la moglie, una donna..facile!
Era risaputo che si concedeva distrazioni sessuali, che conduceva uno stile di vita lussurioso, con abitudini lontane anni luce dallo stile di vita di Fabiana e Sergio: in compagnia amava bere generosamente anche superalcolici, Fabiana e Sergio a tavola non toccavano neanche il vino, era risaputo che saltuariamente faceva  uso di cocaina, Fabiana e Sergio non fumavano, figuriamoci fare uso di determinate sostanze...







Di contro era una donna ricca ed introdotta negli ambienti più in vista della città, e questo era stato un buon motivo per Sergio intrecciare una relazione con lei.
Ma ad un certo punto arrivò a Fabiana il vento della calunnia...conoscendo la natura dissimulatrice della famiglia di Sergio era qualcosa che si aspettava..ma averne la conferma fu per lei un  duro colpo. Sergio e la sua famiglia, per confondere le carte, per giustificare il tradimento perpetrato da tempo, continuativamente, ai danni di Fabiana, iniziarono a diffondere la diceria che, l'allontanamento  dalla casa coniugale, era avvenuto in seguito alla scoperta della relazione sentimentale  di Fabiana con un altro uomo!







Tra tutte le falsità che avrebbero potuto diffondere a danno della sua persona, questa era certamente la più inverosimile...
Era lui che già mesi prima della separazione aveva di fatto abbandonato la famiglia stando più fuori casa che dentro, era lui che frequentava sfacciatamente un'altra donna, facendosi vedere tranquillamente in giro, venendo meno ai suoi doveri di marito e padre...
Fabiana sconfortata si chiese come avevano potuto arrivare a tal punto..loro sapevano bene qual era la verità, inoltre il fratello era  artefice, o complice, della relazione extraconiugale di Sergio, ma dovendo dare una giustificazione a tale comportamento.. si erano inventati una motivazione inattendibile..
Tradita, umiliata, abbandonata e adesso scopriva... anche calunniata!
La forza della verità inoppugnabile  le avrebbe consentito di irrobustire la sua armatura morale per non crollare sotto un colpo così meschino e così ingiusto.







mercoledì 18 aprile 2012

Quando l'amore fugge via - Quattordicesima puntata



Questo è un racconto di fantasia, ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.






Fabiana continuò la sua vita, ormai, di donna sola, affrontandola giorno per giorno con determinazione e forza d'animo, infondendo amore e sicurezza al suo bambino, che provava un senso di disorientamento e sofferenza per la situazione anomala che ormai da tempo si era creata nella sua famiglia.
Durante il giorno c'erano le distrazioni del mare, dei bagni, dei giochi con gli amichetti, ma la sera, il bambino sentiva forte la mancanza fisica del padre.





Un padre che aveva deciso di venir meno anche ai suoi doveri di sostentamento nei confronti del figlio, da tempo Fabiana affrontava con il suo stipendio tutte le spese inerenti la conduzione familiare, ovvero sua e del bambino, e provava disprezzo nel constatare che Sergio spesso arrivava a casa indossando capi nuovi, firmati e costosi, da indossare ovviamente durante gli incontri con l'amante.
Senza sottovalutare il non indifferente costo delle cene romantiche e dei fine settimana fuori città.
Un padre irresponsabile, un padre immaturo, un padre non padre.
Fabiana e le sue sorelle cercavano di sopperire a tale mancanza, e qualche volta che Fabiana chiese a Sergio, una delle poche volte in cui si erano incrociati, di restare la notte a casa perchè il bambino ne soffriva, lui rispose che era lei a provocare il malessere al bambino con frasi ad effetto contro il padre!
E una sera accadde quello che Fabiana temeva sarebbe successo presto: il marito di una delle sue sorelle, a cena in un ristorante con dei colleghi di lavoro, si incontrò con Sergio e con la donna con cui aveva la relazione.







Si salutarono l'uno imbarazzato e l'altro con serena ostentazione della donna che l'accompagnava, la quale rispose tranquillamente al saluto.
Il cognato durante la notte fu combattuto se dirlo o meno alla moglie e soprattutto se riferirlo a Fabiana, la mattina decise di raccontare l'accaduto alla moglie, lasciando a lei la decisione di riferirlo o meno alla sorella.





Quando Fabiana venne a conoscenza dell'incontro, rimase, nonostante tutto, sconcertata dall'imprudenza del marito, dalla sua mancanza di rispetto nei suoi confronti, consapevole che la sua ostentazione della relazione extraconiugale era un plateale venir meno ai suoi doveri di marito e di padre, era un'affronto alla sua dignità di donna, e ancora, legalmente, di moglie.
Fu indecisa se affrontarlo o meno, le poche volte che si incontrò con lui a casa, Sergio ostentava tranquillità, come se l'imbarazzante incontro non fosse avvenuto, e dopo alcuni giorni, decise di fronteggiarlo.
Gli disse che per quanto la riguardava poteva tranquillamente continuare la sua storia clandestina, a lei non importava, però pretese che mantenesse un comportamento più discreto, perchè il suo atteggiamento ormai scoperto e plateale, offendeva la sua dignità di moglie..lui la stava danneggiando moralmente, e lei non avrebbe continuato a subire in silenzio.
La risposta di Sergio arrivò qualche settimana dopo, quando l'estate volgeva ormai sul finire: una mattina le disse che aveva intenzione di chiedere la separazione.






Parlava stranamente sereno e ammise che per non danneggiarla e non farla soffrire era la scelta migliore.
Fabiana provò da un lato sollievo e dall'altro il suo pensiero andò subito al bambino: avrebbe reagito sicuramente male alla separazione legale dei genitori.
Si mostrò d'accordo con la sua decisione chiedendogli però di rivelare lui al figlio la scelta che aveva intrapeso.
Con l'immaturità e la superficialità che lo caratterizzavano Sergio rispose che non era necessario rendere partecipe il bambino della sua decisione, piano piano lo avrebbe capito da solo!
Si apriva così un nuovo capitolo della loro storia, che avrebbe avuto risvolti improvvisi e veri e propri colpi di scena!



martedì 10 aprile 2012

Quando l'amore fugge via - tredicesima puntata

Questo è un racconto di fantasia, ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.








Fabiana era decisa a liberarsi dal fardello colmo delle angherie e dei dispetti di Sergio.
Con lui ostentò un'indifferenza che ormai sentiva pienamente nei suoi confronti..i suoi atteggiamenti provocatori, i suoi sorrisetti denigratori le scivolavano addosso come acqua.
Ormai Sergio non stava quasi più a casa, faceva delle veloci incursioni, per prendere qualcosa che gli serviva, o per cambiarsi d'abito, e più di una volta, dopo essersi vestito con cura,  chiedeva il suo  parere, pensando di darle fastidio, sull'abbinamento degli indumenti.
Sperava, invano, in una reazione di Fabiana; lei gli rispondeva con tranquillità, dandogli perfino dei consigli su come abbinare la cravatta con i calzini!!!
Era consapevole che la "vestizione" era propedeutica all'incontro con l'amante, e sapeva che le sue richieste erano tutte sul filo della provocazione.






Istigazione che cadeva nell'indifferenza totale provata ormai da Fabiana  nei suoi confronti.
L'unico a soffrire per la sua assenza era il bambino, che più volte pregava, invano, il padre, di rimanere a casa la sera.
Spesso il bambino si addormentava piangendo perchè, inspiegabilmente, gli mancava il padre.
Inspiegabilmente perchè Sergio non gli aveva mai dedicato un pò del suo tempo, eppure evidentemente solo il fatto che lui fisicamente ci fosse, era significativo per il bambino.
Adesso non c'era più nemmeno fisicamente, e quando si ritirava all'alba, si chiudeva nella stanzetta del bambino per dormire, e se il piccolo, appena alzato, correva ad aprire la porta, felice, comunque, che il padre fosse lì tra le braccia di Morfeo, la sua reazione era un grugnito seguito dal lancio della ciabatta .
Fabiana preoccupata per la sofferenza del piccolo, era costretta, suo malgrado, a giustificare, mentendo, la latitanza del padre...avrebbe voluto dire la verità ..ma per il suo bene preferiva addurre motivazioni quali il lavoro, le riunioni, le cene con gli amici...
Spesso nei fine settimana spariva del tutto, per rifarsi vivo il lunedì mattina.
Quello che inizialmente era sembrato a Fabiana un capriccio, un dispetto, si era evoluto: Sergio e quella donna era evidente che vivevano  ormai, da almeno sei mesi, una relazione clandestina.





Si chiedeva come Sergio avesse potuto farsi irretire da una donna del genere...lontana anni luce dalla personalità di Fabiana...o forse era stato proprio per questo...
Indubbiamente la famiglia potente e ricca della donna, il suo status sociale, appagavano la smania ambiziosa, di affiancarsi a gente in vista e di potere, che regolava frequentazioni e relazioni sociali di Sergio e della sua famiglia.
Per loro soldi e potere erano una potente fonte battesimale che lavava tutti i vizi e le immoralità spesso  inerenti l'appartenenza a un elevato ceto sociale...
E cominciarono ad arrivare le telefonate delle amiche che riferivano a volte di avere visto a teatro Sergio con i suoi o con il fratello e la cognata..altre volte ad una cena con amici...chiedendole del perchè della sua assenza ...






Lei avrebbe voluto dire la verità, ma la prudenza la portava a dare giustificazioni che convincevano poco le interlocutrici "Sono rimasta a casa perchè il bambino era tornato stanco dal mare e aveva sonno.." "Avevo mal di testa e non mi andava di uscire" "Non amo andare a teatro" e amenità del genere...
La complicità della famiglia di Sergio contro di lei indignava Fabiana, che si ritrovò abbandonata, sola, contro una vera coalizione familiare.
Arrivò alla conclusione che il cognato e la moglie erano artefici della tresca amorosa, non disapprovata dai suoceri , e percepì che, per loro,  lei, che fino a poco tempo prima, essendo la moglie di Sergio e la madre  del loro unico nipote, faceva parte della famiglia, adesso era diventata un corpo estraneo da espellere.
Decise di tenere duro, con la forza che le veniva dall'essere dalla parte della ragione, anche se era consapevole della natura mistificatrice delle persone con cui aveva a che fare, cosa di cui avrebbe avuto conferma più avanti.

martedì 3 aprile 2012

Quando l'amore fugge via - dodicesima puntata

Questo è un racconto di fantasia, ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale.












I mesi scorrevano sul fiume della crisi che lo ingrossava sempre più...tra Fabiana e Sergio, ciò che prima era una guerra fredda adesso era un conflitto aperto e manifesto.
Gli unici sentimenti che reciprocamente provavano erano frustrazione, rabbia, rancore..e.. "quando il rancore trionfa l'amore fugge via."
Al di là delle aspettative di cui aveva caricato la loro storia d'amore, Fabiana aveva fin dall'inizio del matrimonio, sacrificato una parte di sè per adeguarsi al ruolo di moglie, preteso da Sergio, che dimostrò da subito di voler imporre la sua personalità egoista e le sue esigenze.
Dal momento della nascita del bambino, Fabiana si era vista addossate tutte le responsabilità del menage familiare.






Si rese conto che il comportamento di Sergio era il retaggio dell'impostazione patriarcale tramandata dalla sua famiglia, retaggio duro a morire nella mentalità di molti uomini del sud.
Fabiana aveva insito il senso del dovere trasmessole geneticamente e con l'esempio, dalle donne della sua famiglia di origine, e se da un lato non voleva sottrarsi alle sue responsabilità di moglie e di madre, dall'altro esigeva altrettanto impegno da parte del marito.
Perchè lei doveva sacrificarsi per far funzionare la famiglia mentre il marito sembrava reticente a qualsiasi forma di collaborazione e interessamento?
Sergio non avrebbe mai dovuto sposarsi nè tantomeno fare un figlio, era questa la consapevolezza a cui era tristemente giunta Fabiana.
I mesi scorrevano ed era arrivata l'estate, Fabiana e il bambino erano liberi dagli impegni scolastici e, come tutte le estati, andarono al mare, al lido che condividevano con le sorelle di Fabiana e i rispettivi figli.







Per lei era un conforto vedere il bambino giocare, divertirsi  e nuotare con gli amici che ritrovava ogni estate e,  poter raccontare finalmente tutto alle sue sorelle, fu un balsamo per il suo cuore torturato.






Si abbandonò ai loro sguardi, dolorosamente, amorevolmente attenti alla sua accorata esposizione degli avvenimenti vissuti, subiti in solitudine da  troppo tempo...il suo fu un emotivo e sofferto monologo... di Ofelia.







L'amore delle sorelle la aiutarono a liberarsi dai fardelli che le pesavano come macigni sul cuore, finalmente se ne alleggerì e, diversamente dall'eroina di Shakespeare, salvò la sua anima e annegò tutti i torti e le ingiustizie subite nel mare di lacrime che lasciò scorrere dagli occhi.


domenica 1 aprile 2012

Quando l'amore fugge via - undicesima puntata




Questo è un racconto di fantasia, ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.


Prima di iniziare la puntata voglio dedicare a tutti i miei amici una bella e triste poesia di Prèvert, che parla di un amore finito..come quello di Fabiana e Sergio, e del dolore che si prova, come quello provato da Fabiana...







Lui ha messo il caffé nella tazza
Lui ha messo il latte nel caffé
Lui ha messo lo zucchero nel caffelatte
Ha girato il cucchiaino
Ha bevuto il caffelatte
Ha posato la tazza
Senza parlarmi
Si è acceso una sigaretta
Ha fatto dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere nel portacenere
Senza parlarmi
senza guardarmi
S'è alzato.
S'è messo sulla testa il cappello
S'è messo l'impermeabile
perchè pioveva
E se n'è andato
Sotto la pioggia
senza parlare
senza guardarmi.
E io mi sono presa
la testa fra le mani
E ho pianto.



La famiglia d'origine del padre di Sergio era una tipica famiglia patriarcale del sud, composta da un padre-padrone, una moglie dimessa e assoggettata, due figlie ed un unico figlio maschio, il padre di Sergio, appunto.







Il padre usciva all'alba per andare a lavorare, lasciando la moglie alle faccende domestiche ed alla cura dei figli , e tornava la sera, stanco, quasi abbrutito dal duro lavoro, senza nemmeno voglia di parlare.
A costo di duri sacrifici per sè e la famiglia, riuscì alcuni anni dopo il matrimonio, a migliorare la loro situazione economica, entrando in società con un cugino nell'apertura di un piccolo cantiere navale.
L'unico figlio maschio, Nicola, era trattato dal padre bruscamente, in quanto "uomo", ma era il solo che  considerasse degno delle sue attenzioni e parole.
La moglie e le due figlie, in quanto "femmine" erano ai margini delle sue considerazioni; se a tavola c'era l'ultimo, prelibato boccone, spettava di diritto al figlio, le uniche, poche lodi erano per lui.
Nicola, quindi, crebbe con questi insegnamenti, profondamente convinto che nella vita ci fosse una dicotomia dei doveri e dei piaceri: quelli per le donne e quelli per gli uomini.
Affiancò presto il padre nel lavoro, lasciando quasi subito gli studi, considerati dal padre "perditempo per smidollati o per femmine".
Crescendo si fece un bel ragazzo, irrobustito ed abbronzato dal lavoro all'aperto, con occhi d'un intenso azzurro , un viso duro raramente illuminato da un sorriso.







Una domenica pomeriggio passeggiava con un amico nel corso principale della città e restò affascinato dalla visione che gli si prospettò davanti: una famigliola passeggiava in senso inverso, e sempre più si avvicinava alla sua traiettoria la figura della più bella ragazza che  avesse mai visto.
Il suo aspetto si discostava nettamente da quello delle ragazze, brune e in carne, con cui lui solitamente usciva: era un'eterea fanciulla, snella e flessuosa, dai capelli color tiziano ed una carnagione candida che emanava un'aura luminosa.







Quando si incrociarono Nicola non riuscì a distogliere lo sguardo, ma la ragazza guardava dritto davanti a sè come se non si fosse accorta di lui.
Il nome della bellissima ragazza era Giada, aveva appena sedici anni, pochi se confrontati ai venticinque di Nicola; lui era ormai un uomo, lei poco più di una bambina.
La famiglia di Giada era meno benestante ma culturalmente più evoluta, il padre, originario di una  città del Nord Italia,  era insegnante elementare, la madre casalinga, amante delle rappresentazioni  teatrali e liriche a cui si recava con le sorelle o con Giada, da quando era diventata una signorina.
Nicola  riuscì a far sapere ai genitori della ragazza che aveva piacere di conoscere e frequentare la loro figliola, ma il padre, informatosi sul giovanotto e sulla famiglia, oppose  un  netto diniego.
Lui uomo del continente con una formazione più progredita e colta, non gradiva che la figlia entrasse in una famiglia, ai suoi occhi, arretrata, patriarcale, con valori ancorati  al secolo prima.
Inoltre tra i due giovani c'era una differenza di età eccessiva, oltre ad un divario culturale.
Contrariamente a Nicola che aveva interrotto presto gli studi per lavorare, Giada era una brillante studentessa dell'Istituto Magistrale.
 Rispose quindi agli intermediari che il giovane doveva mettersi il cuore in pace, non era adatto a sua figlia.
Come tutte le storie contrastate anche in questa gli animi dei giovani si accesero alla fiamma dell'ingiustizia e del divieto..e dopo quattro anni di fidanzamento convolarono a nozze.
Dalla loro unione nacque, con malcontento di Nicola che ambiva al figlio maschio, prima una bimba, morta a causa di una disgrazia a soli due anni.
Con la carente delicatezza che lo caratterizzava, senza aspettare che la moglie si riavesse dalla tragedia, Nicola insistette per concepire possibilmente l'agognato figlio e dopo due anni nacquero i gemellini; uno dei due, ovviamente, era Sergio.












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