martedì 30 ottobre 2012

Un tramonto stemperato di rosa





Eccomi con il secondo racconto della serie..il primo è stato "surreale", lo ricordate? Si intitolava "Il Fischiatore burlesque"..questo tratterà un tema più serio e struggente..quello dell'amore senile.
Lo scriverò sotto forma di voce narrante del protagonista..buona lettura.


Mi guardo allo specchio col sottofondo della voce lamentosa di mia moglie..le sue parole mi arrivano ovattate, distanti, le ignoro mentre analizzo lucidamente il mio aspetto.
L'immagine che mi rimanda lo specchio  è quella di un vecchio, capelli radi e grigi, pupille, una volta di un bel nocciola, adesso scolorite e bordate di grigio.
Le guance cascanti, provo a fare un sorriso..si scoprono i denti, ancora tutti miei, ma leggermente ingialliti e con le gengive retratte.


Sono un vecchio..cos'altro posso essere alla veneranda età di settantadue anni?
Eppure..da circa un mese, dentro di me è fiorita una leggera, delicata, poetica primavera.



Questa improvvisa, insperata, fresca stagione, ha le sembianze di una donna che, dopo tanti anni, ha fatto battere il mio vecchio cuore, ha risvegliato in me sensazioni riposte nell'oblio.
Ovviamente lei è ignara di tutto ciò, lei non mi vede neppure, lei non immagina, neanche lontanamente, cosa si cela dietro il mio sguardo ogni volta che si posa su di lei.
Rispetto a me è giovane, posso dire, senza esagerare, che, contrariamente a me, ha tutta la vita davanti.
Avrà all'incirca trent'anni meno di me, ovvero l'età di una delle mie figlie!




Se dovessi rendere una spiegazione a qualcuno di ciò che mi sta succedendo, non saprei darla..non saprei..eppure non è la prima donna piacevole che incontro durante le mie solitarie passeggiate pomeridiane.
La prima volta che l'ho notata lei stava ritta, in piedi, accanto alla vetrina di un negozio di ceramiche artistiche, il suo negozio, come ho avuto modo di appurare subito dopo, fumava tenendo la sigaretta tra le dita affusolate, il suo sguardo era assorto.
Un vento leggero  le scompigliava dolcemente i capelli rossi, lasciati sciolti sulle spalle e faceva increspare la camicia di seta sui  seni piccoli e sodi.

Snella e flessuosa, ogni suo movimento è aggraziato ed agile, e quando non è fuori dal negozio a fumare, la osservo, passando, attraverso l'ampia vetrina.
Qualche volta il suo sguardo si posa su di me, ma senza particolare attenzione..cosa penserà ogni volta che mi vede?
 Forse penserà "Sta passando quel maturo, distinto signore della passeggiata pomeridana" oppure penserà "Ma questo vecchio perchè passa sempre dal mio negozio e guarda oltre la vetrina?"..come mi definirà nella sua mente..maturo e distinto o vecchio e curioso?




Perchè è così importante per me indovinare come mi definisce nella sua mente?
Che vecchio sciocco..vecchio pazzo..ma questa  follia è causa di brividi che mi fanno sentire di nuovo vivo..con emozioni che mi lasciano stupito..anche mentre mangio la minestra con mia moglie..
L'altra sera durante la cena avevo gli occhi pieni della sua immagine e l'animo leggero per l'emozione che avevo provato poco prima vedendola..e sono rimasto qualche secondo con il cucchiaio colmo di minestra a mezz'aria..le labbra socchiuse, desiderose di accogliere un suo fresco bacio e non quella tiepida minestra..mi ha risvegliato mia moglie, chiedendomi preoccupata "Osvaldo..che c'è..stai poco bene?"
Ho sorriso e le ho risposto "Sto bene..da tempo non stavo così bene!" Lei con una smorfia ha risposto "Buon per te..io sono piena di dolori e faccio fatica anche ad alzare il braccio..."
Qualcuno una volta mi ha detto che quando la moglie invecchia anche il marito diventa vecchio..


Forse è proprio così..gli unici sospiri di tua moglie sono di sopportazione degli acciacchi, ti guarda negli occhi solo per chiederti se hai preso la pillola per il colesterolo o per renderti partecipe della sua ostinata stitichezza.
Le carezze sono fuggevoli e caste e i momenti di passione, i sospiri di piacere, appartengono al libro ingiallito dei ricordi.
Ma il grigiore del mio autunno da un pò di tempo si è stemperato nei colori freschi della primavera..e il risveglio a volte coinvolge non solo l' animo ma anche il mio fisico intorpidito..
Più di una volta mi sono svegliato all'alba con sensazioni fisiche, evidenti in maniera, persino per me stesso,  imbrarazzante..la mia nuova alba..
Un pomeriggio la mia primavera personificata era fuori dal negozio e scuoteva un piumino per la polvere, e nello scuotere con forza le tintinnavano i ciondolini del bracciale che aveva al polso..mentre la sorpassavo ho udito un lieve rumore..come qualcosa di metallico che cadeva per terra..ho aspettato che lei rientrasse, sono tornato sui miei passi e sbirciando il marciapiede ho visto un ciondolino..
Mi sono chinato furtivamente e ho raccolto quel prezioso oggettino, era un minuscolo puttino d'argento!
Con il cuore che faceva gioiose capriole nel petto l'ho messo nel taschino della camicia, appoggiandovi sopra la mano come per meglio custodirlo!

E' notte e la penso intensamente..improvviso un dolore al petto..fortissimo..mi manca il fiato..Dio mio..no..cosa succede..i miei anni rivendicano il loro peso..il dolore si fa sempre più intenso, sudo freddo..sto malissimo..scuoto mia moglie..riesco a biascicare "Sto male.." lei ancora assonnata mi chiede "Osvaldo..che c'è.." mi tocca la fronte imperlata di un sudore gelido..grida il mio nome..i miei sensi cominciano ad essere obnubilati dalla cortina della morte..lei corre al telefono chiamando aiuto, io, con le ultime energie rimaste cerco il puttino..lo prendo dal fondo del cassettino..lo stringo con le dita tremanti...adesso posso anche morire!


1 commento:

  1. una poesia delicatissima situazione comune a tanti uomini dimenticati dalle mogli ma poi rivendicati se l'uomo si allontana che peccato che il nostro protagonista muia facciamolo respirare ancora comunque bravissima!

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