mercoledì 10 ottobre 2012

La grande mela - Parte prima

Signore e signori vi presento New York..scegliendo come prima immagine questa imponente signora che dal 1885 svetta su Liberty Island, isolotto situato alla foce del fiume Hudson.
Per gli immigrati che, più di un secolo fa, arrivavano numerosi in America, era la prima immagine che si presentava ai loro occhi, e dava loro il benvenuto con i messaggi di speranza e libertà.
Fu progettata a Parigi  dallo scultore Auguste Bartholdi, mentre Eiffel progettò una sorta di scheletro interno alla statua, per impedire che i venti, il calore, e le perturbazioni atmosferiche ne causassero il crollo o il collasso.
Quando gli americani seppero che il loro simbolo(ovvero la Statua della Libertà) sarebbe stato progettato e costruito in Francia, ne furono contrariati, perchè temevano che realizzassero una figura di donna seminuda, o l'immagine frivola di una ballerina, rifacendosi alla Belle Epoque.
Ma l'idea dei progettisti francesi era ben diversa, loro vollero dare l'aspetto imponente e pieno di austera dignità a quella che doveva essere il simbolo dell'Indipendenza degli Stati Uniti.
La statua raffigura una donna rivestita da una toga, con il braccio proteso in alto e la mano che regge una fiaccola,  simbolo della fiamma eterna della libertà; nell'altra mano tiene un libro su cui è incisa la data del 4 luglio 1776, giorno dell'indipendenza americana.
Il capo è ricoperto da una corona a sette punte, rappresentanti i sette mari e i sette continenti.
Ai piedi vi sono delle catene spezzate, significanti la liberazione dal potere dispotico del sovrano d'Inghilterra.
Poterla ammirare, col naso in aria, da vicino, vi assicuro che è una forte emozione!





Vicino a Liberty Island c'è Ellis Island, che dal 1892 al 1954 è stata la principale via d'ingresso per gli immigrati che sbarcavano negli Stati Uniti.
Oggi al suo interno c'è il museo degli immigrati, dove sono esposte foto di intere famiglie, dallo sguardo attonito e a volte timoroso, appena approdate nel suolo americano.
Eccovene alcune



Una immigrata italiana con i suoi bambini




Su Ellis Island c'è una lunga parete dove ci sono migliaia di nomi, i capostipiti delle famiglie immigrate i cui discendenti si sono integrati con la popolazione americana.
Che emozione quando abbiamo letto, inciso a chiare lettere, nome e cognome di un mio prozio materno, emigrato negli Stati Uniti quasi cento anni fa!
Questo è solo un "incipit" del viaggio a New York, proseguiremo domani se avrete ancora voglia di seguirmi!

2 commenti:

  1. certo che ne abbiamo voglio io almeno di sicuro mi bevo tutto, e voglio saperne ancora di più....daaaaiiiii...

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  2. bellissimo gli occhi degli immigrati sono veramente toccanti brava.

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