martedì 23 ottobre 2012

La Grande Mela..l'ultimo morso!





 
Siamo arrivati all'ultima parte del nostro percorso dentro New York..la città che non dorme mai, il centro del mondo, quella che viene chiamata la "Grande Mela".
Perchè il soprannome "Grande mela"? Ci sono più versioni, ma la nostra guida, una bella signora parigina che vive da 12 anni a New York, ci ha dato una versione che a me piace, la preferisco rispetto alle altre.
Come vi ho già detto Harlem negli anni '30 e '40 è stata il cuore della musica jazz.
Ma per i musicisti jazz afro-americani non era stato facile  ottenere il consenso ed il successo tra il pubblico americano bianco.
Prima di sfondare in America, i musicisti neri riscuotevano successo in Europa, dove non c'era il fenomeno della segregazione razziale nei loro confronti.
Poi iniziarono ad esibirsi nei locali di New Orleans e visto il successo ottenuto, si esibirono ad Harlem e quindi a Broadway e al Greenwich Village.
All'inizio di ogni concerto a N.Y. per i musicisti neri il timore di non riscuotere successo tra il pubblico bianco era tale, che sentivano in gola un nodo grosso come una mela, una grande mela, appunto!
Quando l'atmosfera si scaldava e arrivavano gli applausi del pubblico, la tensione si stemperava facendo scendere giù la mela..per cui usavano dire, tra loro, ho mangiato la big apple!
Da qui il soprannome, che dagli ambienti della musica si diffuse poi per tutta la città e oltre.

Adesso ammiriamo The Big Apple dall'alto, dall'Empire state Building.







  Uno spettacolo mozzafiato..ero come posseduta, non riuscivo a smettere di scattare foto!









Questa dà il senso di altezza e profondità! Notare le macchinine piccole piccole!








Anche lui ammira il panorama...



Adesso torniamo giù e ammiriamo il Flatiron Buil o palazzo "Ferro da stiro" che è meta quasi obbligata di tutti i turisti a New York.



Empire State Building ripreso dal basso..dopo il crollo delle Torri Gemelle è tornato ad essere l'edificio più alto di New York.
Subito dopo la sua inaugurazione, nel 1931, l'America sprofondò nella Grande Depressione, per cui molti uffici del grattacielo rimasero vuoti, e in quel periodo l'edificio fu soprannominato "Empty State Building"!
Per dare l'illusione che gli uffici fossero pieni di persone che vi lavoravano, la sera le luci degli ultimi piani venivano appositamente accese.
Negli anni seguenti,  rimase comunque l'usanza di accendere  le luci del grattacielo.
 Per il Columbus Day, ad esempio, l'Empire State Building viene illuminato coi colori del tricolore italiano mentre nel periodo natalizio assume la caratteristica colorazione rosso - verde.




Ed ecco l'ingresso a Little Italy, notate le decorazioni con il nostro tricolore, perchè ogni anno, a settembre,  c'è il festeggiamento di S.Gennaro, con relativa processione.
Oggi , in verità, sono rimasti pochi italiani, e c'è stata una vera invasione di cinesi dalla confinante Chinatown.









Abbiamo pranzato in questo ristorante italiano, la pasta non era male, ma i camerieri erano americani e la lingua che si parlava era newyorchese..tutt'altro che italiana!


Qui abbiamo gustato il gelato..niente a che vedere con il gelato della MIA Sicilia!!


 Bancarelle a Chinatown


 Questi strani frutti fuxia vengono da loro chiamati "Dragon fruit"..impressionanti da vedere..chissà il sapore...



 Sempre Chinatown




Ma adesso andiamo in notturno..vi mostro l'interno di un rinomato ristorante di Manhattan, vicino  Times Square..l'Hard Rock Cafè, dove un bicchiere di birra costa 12 dollari e il rapporto qualità prezzo lascia a desiderare..ma si sa..è un locale alla moda...


 Vi è esposta una chitarra del grande George Harrison

Altre chitarre di famosi rockers



Ai tavoli..in un ambiente semi buio..





Qui stiamo andando alla Met Opera


Con tanto di fontana illuminata

Suggestive immagini notturne

Perdonate la scadente qualità ma desidero rendere l'idea dello spettacolo che si presentava ai miei occhi..












E con questa mia immagine si chiude il mio breve ma intenso viaggio in alcune città degli States e soprattutto nella città su cui avevo fantasticato fin da bambina..New York..ascoltata sulle note di Frank Sinatra o Liza Minnelli, rappresentata con venerazione nei  film di Woody Allen, esibita come scenario urbano nella serie Sex and the City..
 A volte qualche sogno si avvera..molti forse non lo intendono così...per me è stato uno dei miei sogni che si è realizzato! Non si deve mai smettere di avere sogni racchiusi dentro, siano essi un viaggio, un avvenimento o qualcos'altro..smettere di sognare è un pò come morire.
Bye New York..a presto spero!

3 commenti:

  1. morso dopo morso ci hai fatto sognare un mondo così diverso ma tanto affascinante grazie per questo meraviglioso viaggio.

    RispondiElimina
  2. che bella questa puntata mi ha appassionato e chi sa mai che un giorno il tuo sogno non diventi il mio e che a spiegarmela accanto a me ci sia proprio tu... hai visto mai?.Ora vado a mangiarmi una mela dato che non posso fare altro ahahah

    RispondiElimina
  3. Finalmente mi sono presa un pò di tempo per leggere del tuo sogno....vedi...mai lasciar morire i sogni...prima o poi si realizzano....bè la grande mela...deve proprio lasciar senza fiato, io non so se ci andrò mai, visto la mia atavica paura dll'aereo...ma mai dire mai...grazie di aver condiviso queste belle immagini con noi, e quei frutti..mamma mia che impressione...mai visti...ma si sa lì è tutto esagerato...un bacio Anna

    RispondiElimina