sabato 9 novembre 2013

Rocchetti e pistole - Dodicesima puntata





Riassunto delle puntate precedenti : Anna è una bella ragazza di quindici anni e si ritrova, subito dopo la guerra, sola con la madre, in quanto il fratello risulta disperso in Russia, mentre del padre si sono perse le tracce dopo essere andato in America, in cerca di fortuna e benessere per sè e la famiglia, quando lei era piccola.Quello tra i suoi genitori era stato un vero e proprio colpo di fulmine, seguito dalla "fuitina" e dal matrimonio. Il padre di Anna dopo un primo periodo di difficoltà riesce a trovare lavoro in un ristorante gestito da una famiglia di italiani, nel quartiere "Little Italy".
Durante la lontananza del marito, la giovane donna, rimasta sola con due bambini, piuttosto che rivolgersi ai familiari suoi e del marito, inizia a lavorare presso una sarta e riesce a farsi apprezzare sia dalla sua datrice di lavoro che dalle clienti. In particolare Cettina instaura un rapporto di stima ed affetto con una delle sue migliori clienti, la signora Carla.


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Antonio lavorava con soddisfazione nel ristorante sito in  Little Italy, i titolari erano brave persone, italiani del sud Italia come lui, gente che dopo tanti sacrifici aveva raggiunto un discreto benessere ed era riuscita ad inserirsi nel contesto sociale americano.
Il titolare si chiamava Salvatore ed era un ometto tarchiato, scuro  di pelle con baffi neri come la pece ed un sorriso sdentato che si allargava da un orecchio all'altro!
La moglie era ancora bella, dagli insoliti colori chiari, retaggio di antiche dominazioni normanno-sveve-francesi nel sud d'Italia.
Teneva i capelli color biondo-scuro raccolti in una banana e l'unico vezzo che si concedeva era dipingere le labbra di un rosso intenso.




Salvatore anni prima si era avventurato in America da solo, proprio come Antonio, e appena aveva raggiunto una stabilità abitativa ed economica aveva chiesto alla moglie ed ai figli di raggiungerlo, perchè stare da solo, lontano da loro per troppo tempo, lo immalinconiva.
Aiutato dalla moglie portò avanti con soddisfazione il suo ristorante, fino ad assicurarsi una cerchia fidata di clienti, più i turisti e gli avventori sporadici.
I titolari propronevano piatti tipici regionali del loro paese, ed essendo entrambi due bravi cuochi facevano letteralmente deliziare i clienti. 
Quando i ragazzi crebbero iniziarono a collaborare nella trattoria dei genitori, il ragazzo, mentre frequentava la scuola, durante le vacanze estive, la ragazza in pianta stabile in cucina, dopo aver completato la High  School.
Tutta la famiglia accolse bene Antonio, il quale venne subito promosso a cameriere ed intrattenitore, percependo una paga adeguata.
Spesso, inoltre, lo invitavano il lunedì, giornata di chiusura del ristorante, a pranzo a casa loro.
Dopo qualche mese Salvatore trovò una minuscola abitazione per Antonio,  in un vecchio edificio, un posto dove abitare da solo finalmente e con il bagno dentro casa; il proprietario era un  vecchio amico e cliente di Salvatore.
Antonio scriveva tutto alla sua amata Cettina, tranquillizzandola così sulle condizioni in cui lui viveva e lavorava.
"Dio ha ascoltato le mie preghiere e mi ha fatto incontrare questa brava gente, dopo soli sei mesi io ho un lavoro ben pagato ed un appartamentino consistente in una stanza con bagno, dove stare.
 Cerco di risparmiare il più possibile così da mettere da parte  i soldi necessari per tornare da te e comprare un pezzo di terra e una casetta per noi e i bambini."
Cettina dal canto suo gli rispondeva di mettere da parte quanto più poteva, perchè lei con il suo lavoro di sarta riusciva a mantenere dignitosamente sè ed i bambini.
Nei bambini il ricordo del padre sbiadiva giorno dopo giorno, soprattutto nella piccola Anna, troppo piccola per avere un ricordo del padre prima della partenza.

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