martedì 15 maggio 2012

Dulcamara - seconda puntata

Questo è un racconto di fantasia, ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.







Luisa era una bellissima donna dall'aspetto aristocratico, alta e sottile, la carnagione chiara e luminosa, folti capelli biondi che le ricadevano sulle spalle, occhi azzurri e penetranti che mi fissavano indagatori.
Durante il nostro primo colloquio si accese una sigaretta dopo l'altra, ascoltando distrattamente le mie domande, e rispondendo a monosillabi, tra una nuvola e l'altra di fumo.
Ad un certo punto, cercando di scuoterla da quell'apatia, le chiesi a bruciapelo "Luisa, vuoi davvero che io ti aiuti?".
Lei abbassando i bellissimi occhi rispose annuendo, quando li rialzò erano velati di lacrime.
"Allora fidati di me, sono qui per aiutarti,  voglio guarire la tua anima, però devi aiutarmi a farlo."
Spense l'ennesima sigaretta e accennando un sorriso mi disse "Va bene. Iniziamo..posso parlarti di me?" Sentii un tuffo al cuore..si era stabilito il contatto tra noi!
Le chiesi di iniziare descrivendomi la sua vita attuale, istintivamente avevo deciso di iniziare con lei un persorso a ritroso, piuttosto che fare un brusco salto nel passato, che avrebbe potuto acuire il suo stato di angoscia. Perchè i suoi problemi sicuramente risalivano all'infanzia o all'adolescenza, e nel suo caso ritenevo più corretto terapeuticamente fare un graduale percorso a ritroso, gradino dopo gradino l'avrei fatta scendere fino all'abisso tenendola per le mani, rassicurandola che io non l'avrei lasciata lì.






La sua vita scorreva da alcuni anni sui binari di un'apparente normalità, un marito innamorato, due figli ancora piccoli, una bella casa, un lavoro nell'azienda della famiglia del marito.
Lei e Arnaldo si erano conosciuti una sera in un pub, lei era da sola, e la cosa aveva incuriosito il suo futuro marito, solitamente le ragazze non vanno sole in luoghi come quello, sono sempre accompagnate da un ragazzo o sono in gruppo con le amiche.
Lei era seduta sullo sgabello con un bicchiere di prosecco in mano, le lunghe gambe accavallate messe in mostra da una minigonna vertiginosa, quella sera indossava una parrucca di ricci rossi, che le dava un'aria più aggressiva, il suo sguardo vagava sulle persone senza soffermarsi su nessuno in particolare.






 Quando lei fece per accendersi una sigaretta, lui fu pronto ad offrirle il suo accendino..e scoccò la scintilla.
Arnaldo rimase subito affascinato da quella ragazza così diversa dalle altre...oltre a sentirsi terribilmente attratto.
Sentiva che non aveva mai desiderato tanto una ragazza e la sua immaginazione aumentava di pari passo con il desiderio..si vedeva disteso su di lei e le sue lunghe gambe che gli cingevano i fianchi...
Quella sera stessa fecero l'amore e grande fu la sorpresa di Arnaldo quando lei, dopo essersi spogliata con movimenti lenti e aggraziati, si tirò i ricci con forza liberando una cascata di capelli biondi che le arrivavano quasi ai fianchi..





In altre circostanze Arnaldo avrebbe tacciato per "facile" una ragazza che gli si concedeva la sera del  primo incontro ma con Laura era tutta un'altra storia..si convinse che lei si era subito concessa perchè lo riteneva diverso da tutti gli altri..
Il giorno seguente Arnaldo non riusciva a togliersela dalla mente, dalla pelle, riassaporava i momenti di intimità condivisi con lei, si erano scambiati i numeri del telefono, ma non voleva mostrarsi ansioso di rivederla..provò, inutilmente a resistere..la sera la chiamò.

3 commenti:

  1. Eccoci qui a seguire un altro avvincente rcconto...brava Lorena...un bacio Anna

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  2. Una storia che ti prende subito e ti conduce dentro.bella le immagini davvero azzeccate brava mia sorella.

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  3. me l' ero persa....ma ho recuperato...evvai altro giro altra corsa...vediamo stavolta dove ci porteranno le ali dei tuoi sogni...

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