mercoledì 18 febbraio 2015

Dulcamara - nona puntata

Fu così che Luisa la spuntò e un caldo giorno di agosto partì per l'Inghilterra, la patria del padre che non aveva conosciuto, verso la città che aveva dato i natali a quell'avventuroso ragazzo morto tragicamente  prima che lei nascesse.
 Venne accolta in una famiglia del posto come ragazza alla pari, la motivazione era che voleva perfezionare l'inglese scolastico da lei già ( potere del dna!!) parlato fluentemente.
La famiglia ospite era composta ovviamente  dai genitori e da due ragazzini di otto e dieci anni.
Il padre stava fuori tutto il giorno per lavoro, tornava a casa nel pomeriggio inoltrato e dopo una doccia veloce si sedeva a tavola per cenare con la famiglia.
La moglie invece non lavorava ma si dedicava alla cura della casa e seguiva i figli che frequentavano la junior school, dove  rimanevano fino alle prime ore del pomeriggio, e in alcuni giorni della settimana li accompagnava nelle varie  attività extra scolastiche.
La città che la accolse per il periodo estivo fu Brighton, una città appoggiata sulla costa meridionale dell'Inghilterra, con un clime mite, e cosa non trascurabile, con una stazione balneare frequentata anche da molti turisti. La città era rinomata anche per i suoi parchi e per le maestose case in stile Regency.
Luisa smise di espormi la sua permanenza in Inghilterra per accendersi una sigaretta, ne approfittai per chiederle: "La persona che hai amato tempo fa viveva nella città di Brighton?" Lei emettendo delicatamente spire di fumo dalla bocca annuì fissandomi con gli occhi socchiusi.
Poi sussurrò " L'unica persona che io abbia mai amato..viveva nella stessa città di mio padre..che coincidenza eh? Tutto ruota, tutto torna, com'è strana la vita!"
Si passò una mano  tra i capelli, abbassò lo sguardo per poi alzarlo lentamente fino a guardarmi in modo quasi obliquo..sembrava titubante se continuare a parlare.
La esortai a raccontarmi della sua storia d'amore, rassicurandola "Con me puoi parlare in assoluta tranquillità. Lo sai!"
Continuò a fissarmi con gli occhi leggermente socchiusi e sussurrò: "Quello che sto per dirti sicuramente provocherà una reazione in te..Nel tuo intimo almeno.."
Accettai sorridendo la sfida e le risposi sostendendo il suo sguardo: "Vedremo!"

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